Prendersi i pesi degli altri: quando essere disponibili diventa un fardello
Una riflessione sull’arte di sostenere senza spezzarsi
L’impulso che ci rende umani ma, a volte, esaurisce
C’è un istinto primordiale che ci spinge a farci carico dei pesi degli altri: è la compassione, virtù meravigliosa e rappacificante radicata nei nostri neuroni specchio, come oggi ci conferma la scienza. Nelle tribù primitive, la sopravvivenza del gruppo dipendeva da questa capacità. Oggi, si traduce in:
cancellare o cambiare gli appuntamenti per ascoltare una persona;
lavorare senza essere pagati adaguatamente per coprire difficoltà del posto di lavoro;
correre tutto il giorno e fare tante cose ed arrivare a sera rendendosi conto di non aver fatto nulla per sè stessi, anzi di essere stremati dal darsi agli altri ed al mondo.
Ma quando questo impulso ci consuma invece di arricchirci?
Il confine invisibile
Dentro di noi ci sono due narrazioni che non funzionano per la gran parte di noi:
"Devi essere forte abbastanza per tutto" una sorta di eroismo solitario in cui ci si isola e ci si sente responsabili ad oltranza
"Evita di chiedere aiuto, se puoi" ancora oggi molto difficile per noi farci aiutare, anzi lasciarci aiutare.
Il risultato? Una sensazione di stanchezza che non abbandona mai, il risentimento verso noi stessi e gli altri quando ci mettiamo a loro disposizione oppure il senso di colpa quando ci si prende del tempo per stare da soli ed a riposare, invece di continuare a fare.
Queste riflessioni nascono dopo una seduta del corso di respiro dove una partecipante non è riuscita a sentire i benefici proprio a causa di queste dinamiche. Quando la vita pesa troppo, quando il carico è troppo, è davvero molto difficile mollare. Ed il respiro è più bloccato.
3 le cose che ho imparato a mie spese
Posso prestare le mie braccia, ma non posso regalarle via
Puoi aiutare qualcuno quando serve, ma non deve essere la normalità. Le persone camminano con le loro gambe e non possono dipendere da altri per sopravvivere.
Un po’ di sollievo non è lo scopo della vita
Non viviamo con l’obiettivo di “non soffrire”. E’ vero, abbiamo bisogno di un po’ di pace e di serenità, ma alle volte dobbiamo accettare le cose come sono.
Viviamo con l’obiettivo di espanderci e crescere. Stare in quello che non ci piace è parte del processo, l’importante è imparare quello che serve per aprirsi a nuove esperienze di valore.
Se affondi insieme alla barca, non sei un salvatore, sei un compagno di naufragio
Troppo spesso si perde davvero troppo tempo in situazioni in cui si potrebbe lasciar perdere e lasciare che la vita faccia il suo corso. Esperienza che ho fatto tantissime volte io stessa a causa proprio del mettere i miei bisogni al di sotto di quelli degli altri.
«Non è egoismo amare te stesso, prenderti cura di te stesso e fare della tua felicità una priorità. È necessario. Se non sei pieno di te, non hai nulla da offrire agli altri.» Osho
A presto
Michela
COACHING INDIVIDUALE
Prenota la tua sessione per il coaching del respiro e regressione finalizzato alla allo sblocco di paure e sensi di colpa, alla gestione dello stress e per imparare a sciegliere partendo da quello che c’è dentro di te. Passando per il respiro e la consapevolezza, incontriamo in uno spazio di sicurezza, quella parte di noi che emerge e vuole essere ascoltata, sentita ed attraversata.
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IL RESPIRO CHE TI RICONNETTE ALLA TUA ANIMA
secondo incontro - fluire nel sacro
Sabato 17 maggio 2025 - Mogliano Veneto - orario 15 - 19
Un pomeriggio di lavoro e condivisione, entrando in contatto con la nostra energia sacra.
Ti accompagniamo a portare tutta la tua attenzione a come si muove dentro di te, a come si riflette sul tuo respiro, a cosa ci trasmette quando ci permettiamo di sentire la nostra energia.